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CASERTA

 
14/27 NOVEMBRE 2013

PALAZZO REALE - SALE DELLA QUADRERIA

I

ARTICOLO DI ELIO GALASSO SULLA RIVISTA ONLINE CULTURA E CULTURE DEL 7 NOVEMBRE 2013

L'immaginario geometrico di Gianni De Tora

Sprofondare nella geometria ha il fascino della perdita. Ma smarrirsi fra linee rette e curve, superfici e volumi, simmetrie e proporzioni, conduce alle fonti della bellezza priva di referenti, alla bellezza in sé. La loro semplicità apparente lascia credere che chiunque possa appropriarsene: basta portare la linea a fare una passeggiata, diceva infatti Paul Klee. Per gli artisti, la geometria è un viaggio concettuale che attraversa l'arte contemporanea ispirando filosofia e scienza, design e moda, attività produttive, pubblicità. Ma soprattutto consente di costruire un mondo sconosciuto. A Gianni De Tora, attivo a Napoli fino al 2004, maestro dell'immaginario geometrico e protagonista dell'arte italiana dagli Anni Settanta, chiesi se sapeva che le sue forme astratte trasmettevano un sottile humour, mediante effetti spiazzanti in atmosfere di assoluta serietà. Tant'è, aggiunsi, che pure Mae West, la grande attrice sex symbol del cinema americano della prima metà del '900, affermò una volta che la geometria collabora con le donne perché abitua gli uomini allo sguardo basso, a sovrastare le forme, e insegna che la distanza più graziosa tra due punti è la ... curva. Lui ironico replicò "non c'è niente di male ad inseguire curve e tutto quello che c'è intorno, solo che non è un gioco da caleidoscopio, come qualche critico va ancora dicendo". L'astrattismo dell'ultimo trentennio del Novecento non riuscì ad omogeneizzare Gianni De Tora, né i critici ad inglobarlo nelle correnti estreme del pensiero estetico che sottoponeva l'arte al controllo di gelidi intellettualismi. Egli viveva stati emozionali che lo portavano direttamente alla verità delle cose. Cosi ha operato e ha scritto, libero e coerente fino alla fine. Torna adesso fra noi la sua opera nella Mostra Territorio indeterminato, che dall'Università degli Studi 'Suor Orsola Benincasa' di Napoli passa in questo novembre negli spazi vanvitelliani della Quadreria della Reggia di Caserta (inaugurazione giovedì 14 novembre), per proseguire a dicembre a Benevento nella trecentesca Rocca dei Rettori e concludersi nel marzo 2014 nella prestigiosa Galleria della Biblioteca Angelica a Roma. A turno verranno esposte opere del periodo astratto-geometrlco degli anni '70, della fase geometrico-segnica degli anni '80, le istallazioni ambientali e le pittosculture degli anni '90 e 2000. Tra lavori inediti e noti, i visitatori si troveranno di fronte a composizioni che complicano o sintetizzano idee formali, sperimentano progetti, materiali, segmenti, intersezioni, multipli, gioielli, e raccontano storie di colori in crescendo o in diminuendo, di natura quasi musicale. L'itinerario espositivo in quattro città moltiplica a sua volta questa occasione vivacissima di cultura, da non perdere. E' tanta la letteratura che parla di Gianni De Tora, con testi dei maggiori studiosi di arte italiana contemporanea. Ma quanto più c'è da leggere, di un artista, tanto più io vado a cercarlo nelle tracce del suo modo originale di stare nel mondo, anche al di là dell'arte. Per questo, nel Catalogo della Rassegna Territorio indeterminato ho voluto ricordarlo come persona. Ho scritto fra l'altro che per lui le forme geometriche, benchè intrinseche alla realtà che ci circonda, non esistono se non impariamo ad estrarle per ricomporle in modi nuovi, con la fantasia che fa vivere la vita come avventura.

 
ARTICOLO DI DANIELA RICCI SU IL MATTINO DI NAPOLI DEL 14 NOVEMBRE 2013

Reggia di Caserta

DE TORA E I DIPINTI DELLO SPAZIO GEOMETRICO

“Territorio Indeterminato” è il titolo della mostra dedicata a Gianni De Tora che sarà inaugurata oggi alle 12 nelle Sale della Quadreria della Reggia di Caserta, seconda tappa dell' ampio percorso antologico dedicato all'artista scomparso nel 2007. Una concept exhibition, presentata in ottobre aIl'lstituto Suor Orsola Benincasa con una selezione di opere, sull' esponente dell' astrattismo geometrico e co-fondatore del gruppo «Geometria e Ricerca». Il progetto, nato dal ritrovamento di un' opera su carta del 1981, è un richiamo al suo impegno culturale, a quel fare arte sospeso nel tempo e nello spazio, che fra visionarietà astratta e rigore geometrico, ha dato vita a lavori molto articolati: opere su tela, legno e carta intelata ma anche pittosculture e installazioni ambientali. Caserta è tappa d'obbligo per “Territorio Indeterminato” (che poi sarà a Benevento e infine a Roma), essendo la città natale dell'artista: per di più De Tora ha soggiornato proprio nella Reggia - negli anni della gioventù - in un alloggio dell' Aeronautica Militare. L'opera che dà il titolo alla mostra è una testimonianza personale dell'artista sul terremoto: in tal senso l'esposizione si propone anche come prolungamento di quella riflessione creativa avviata con la collezione «Terrae Motus» di Lucio Amelio (e riorganizzata alcuni mesi fa negli Appartamenti Storici della Reggia). De Tora è stato artista che ha attraversato con forte personalità le stagioni delle grandi avanguardie, sin dagli anni Sessanta quando il suo impegno politico lo ha portato a confrontarsi con le realtà operaie e industriali. Poi, nel periodo informale, la sua ricerca lo ha portato verso una fase di libertà gestuale fino a confluire nella formulazione di strutture che veicolavano immagini di massa: i segni vennero così organizzati in geometrie, dove il colore esalta la forza delle forme in una sintesi perfetta.

 
ARTICOLO DI SILVERIA CONTE SU IL MATTINO DI CASERTA DEL 14 NOVEMBRE 2013

De Tora, mostra-evento: antologia dell'Astrattismo

Non poteva non esserci anche Caserta tra le quattro città che ospitano la concept exhibition antologica «Territorio Indeterminato» dedicata a Gianni De Tora. Dopo Napoli, la seconda tappa dell'ampia mostra antologica dedicata al Maestro dell' Astrattismo Geometrico scomparso nel giugno 2007 sarà a Caserta, città natale dell'artista (la mostra sarà a dicembre alla Rocca dei Rettori a Benevento e a marzo alla Galleria Angelica di Roma). Da oggi e fino al 27 novembre 2013 le Sale della Quadreria del Palazzo Reale di Caserta accoglieranno l'interessante mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Storici e Demoetnoantropologici sul territorio delle Province di Caserta e Benevento, da ArtStudio'93 (Eredi De Tora) e da Michelangelo Comunicazione. Una stimolante riflessione, quella a cui induce l'intera esposizione e in particolare l'opera omonima (datata 1981), testimonianza personale dell'artista sul terremoto, che prosegue quella avviata dalla mostra MeMus - Terrae Motus alcuni mesi fa. Inoltre, si potranno ammirare le immagini dei video «The world of signs» e «Oltre» del 2012 e 2013 elaborati appositamente per Gianni De Tora dallo studio Rotella di Napoli. Nel corso del vernissage, oggi alle 12, interverranno la Soprintendente Paola Raffaella David, la funzionaria della Soprintendenza Vega de Martini, Tiziana De Tora, figlia dell'artista, Gaia Salvatori, docente al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Sun, Enzo Battarra, critico d'arte e studioso di arte contemporanea, nonché Presidente della sede casertana della lega Italiana Lotta ai Tumori. "Per l'interesse del Maestro De Tora al dialogo con le giovani generazioni - fanno sapere dall'organizzazione - si è ritenuto interessante invitare anche il giovane critico d'arte napoletano Stefano Taccone per l'individuazione di quattro giovani artisti, che potranno interagire con le opere di De Tora». Durante la tappa casertana, a «dialogare» con l'arte di De Tora sarà Salvatore Manzi. Il vernissage sarà arricchito da un live-set/concerto con il Roberto Giangrande Trio che presenterà alcuni brani strumentali tratti dall'album «Orizzonti Mediterranei». Previste anche una degustazione a cura di Slow Tour Campi Flegrei e dello «chef contadino» Pietro Parisi. Il ricavato della vendita di serigrafie, cataloghi e altri gadget sarà devoluto alla Lilt.

 
cartoncino di invito
 
ARTICOLO DI NICOLA GUARINO SUL GIORNALE ONLINE ''ILMONDODISUK'' DEL 19 NOVEMBRE 2013

De Tora nella piramide della conoscenza. Alla Reggia di Caserta

L’artista dialoga con il tempo e ritrova, nel suo mondo interiore, i segni della conoscenza per inciderli nelle opere. E li affida al pubblico, insieme a quella rinnovata ingenuità che lo ha sempre affiancato nella propria scoperta del mondo. Così le sue emozioni diventano quelle di chi guarda: un’eredità che non si spegne quando lui se ne va, ma si rafforza attraverso le personali intuizioni dei visitatori. Tale operazione si compie a pieno visitando la Quadreria del Palazzo Reale di Caserta dove, fino al 27 novembre, è esposta la seconda tappa del progetto “Territorio indeterminato” dedicato a Gianni De Tora (l’artista casertano di nascita, trapiantato a Napoli) dalla moglie Stefania e dalla figlia Tiziana che ne ha curato il suggestivo allestimento. Coloratissime o monocromatiche ( è il caso dei lavori intitolati “il silenzio è d’oro), spuntano tra dipinti antichi (dal sedicesimo al diciannovesimo secolo) le riflessioni d’autore ospitate dalla reggia, che risalgono agli anni ottanta: imponenti, solari, enigmatiche, geometriche e anarchiche, guidano il pensiero di chi passeggia nell’arte, abbagliato dalla bellezza di ieri e dalla seduzione del contemporaneo. Incuneate negli angoli o al centro dello spazio, le opere parlano con il passato, invitando al futuro. Il dialogo tra le dimensioni temporali si intensifica in una delle sale dove la piramide “zikkurat” ( dal nome dato ai templi piramidali dell’area mesopotamica) firmata De Tora (composta da 36 triangoli su cartamano), adagiata sul pavimento, s’intrattiene a colloquio con la “creatura” di Salvatore Manzi (classe 1975), uno dei giovani artisti invitati al progetto per confrontarsi con la creatività di un maestro. I primi passi nell’esposizione sono introdotti dal video “Oltre” dello Studio Rotella dove l’artista si racconta in spezzoni di intervista, in una biografia a più voci (ci sono anche gli interventi dei critici Gillo Dorfles e Enrico Crispolti). Non poteva mancare “Territorio indeterminato” (opera su carta del 1981, ritrovata casualmente tra i disegni e ispirata al terremoto del 1980) che dà il titolo all’iniziativa articolata in quattro fasi. Prossima scenografia del progetto, Benevento, nel periodo natalizio. E, a marzo 2014, Roma.

 
 
RISORSE AGGIUNTIVE
L'album dell'evento / APRI
l'immagine del grafico per l'allestimento della mostra (Arch. Ing. Raffaella Forgione - Arch. Rosario Zingone) /APRI

 

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